Decreto Aiuti: confermato il potenziamento del credito d’imposta per i software 4.0
Il Decreto Aiuti ha potenziato, come previsto, il credito d’imposta per i software 4.0.
Infatti, è stata pubblicata nella GU n. 164 la Legge del 15 luglio 2022 n. 91 di conversione.
Questa contiene alcune rettifiche del decreto-legge del 17 maggio 2022 n. 50, ovvero il cosiddetto “Decreto Aiuti”.
Per “software 4.0” il legislatore fa riferimento a software, sistemi, piattaforme e applicazioni di gestione dei processi produttivi, gestionali e di comunicazione finalizzati all’entrata delle aziende negli ecosistemi propri della quarta rivoluzione industriale.
Software 4.0: cosa cambia con la legge di conversione
La legge di conversione del Decreto Aiuti ha confermato l’incremento del credito d’imposta previsto per i software 4.0. In particolare, l’articolo 21 del Decreto Aiuti ha aumentato dal 20% al 50% la misura del credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 compresi nell’allegato B della L. 232/2016 per investimenti effettuati:
- dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022;
- entro il 30 giugno 2023 se l’ordine risulta accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022. Entro questa data deve essere anche stato saldato un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione.
Con le novità introdotte, le aliquote e i massimali per i beni immateriali 4.0 (categoria che comprende anche i software 4.0) equivalgono a:
- aliquota del 50%, con massimale fino a 1 milione di euro per l’anno 2022 (ovvero per il periodo fino al 30.6.2023 con prenotazione al 31.12.2022);
- aliquota del 20%, con massimale fino a 1 milione di euro per il 2023 (fino al 30.6.2024 con prenotazione al 31.12.2023);
- aliquota del 15%, con massimale fino a 1 milione di euro di investimento per l’anno 2024 (fino al 30.6.2025 con prenotazione al 31.12.2024);
- aliquota del 10%, con massimale fino a 1 milione di euro per l’anno 2025 (fino al 30.6.2026 con prenotazione al 31.12.2025).
La legge di conversione del Decreto Aiuti non ha però solo confermato l’incremento del credito d’imposta previsto per i software 4.0.
Infatti, sono state anche modificate le disposizioni previste dal decreto del 17 maggio 2022 in materia di credito d’imposta per la formazione 4.0.
Credito d’imposta per gli investimenti nella formazione del personale
Esattamente come per i software 4.0, anche le aliquote agevolative del credito d’imposta formazione 4.0 sono state riformulate.
Tra le attività di necessarie a realizzare il paradigma 4.0., rientrano big data e analisi dei dati, stampa 3D industriale, cloud e fog computing, cyber security e molte altre competenze proprie della rivoluzione tecnologica e digitale.
La novità riguarda però solo il credito per le PMI, poiché le aliquote per le grandi imprese sono rimaste invariate.
Le modifiche apportate sono le seguenti:
- per le piccole imprese, l’aliquota agevolativa passa dal 50% al 70% delle spese per la formazione con un limite massimo annuale di 300.000 euro;
- per le medie imprese, si passa dal 40% al 50% delle spese per la formazione, con un limite massimo annuale di 250.000 euro.
Rimane invariata l’aliquota del 30% delle spese e il limite massimo annuale di 250.000 euro previsto originariamente per le grandi imprese.
Occorre evidenziare che la disciplina prevede anche aliquote maggiori per attività di formazione rivolte a lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati. Questi sono individuati secondo quanto stabilito dal decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 17 ottobre 2017.
Le attività formative, sia di base sia specifiche, devono avere una durata cumulativa di almeno 24 ore, anche in modalità “e-learning”.
Per finire, le aliquote agevolative del credito d’imposta per la formazione 4.0 sono applicabili solo in presenza di determinate condizioni, esattamente come avviene per le aliquote riservate ai software 4.0.
Difatti, le attività formative devono essere erogate da soggetti esterni all’impresa e qualificati, mentre i relativi risultati (sia d’acquisizione sia di consolidamento) devono essere certificati secondo quanto previsto dal decreto attuativo stesso e dal Decreto Mise del 1° luglio 2022.
Secondo quest’ultima disposizione, i soggetti esterni qualificati sono:
- i soggetti accreditati presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha sede legale o operativa, le Università pubbliche o private o strutture collegate;
- gli Istituti tecnici superiori;
- i soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali in base al Regolamento CE 68/2001;
- i soggetti in possesso della certificazione di qualità Uni En ISO 9001:2000 settore EA 37;
- i Competence Center 4.0;
- gli European Digital Innovation Hubs.
Invece, per quanto concerne la certificazione dei risultati ottenuti, va detto che è necessario certificare sia il livello di partenza sia quello raggiunto da ciascun singolo dipendente destinatario della formazione.
Questo è possibile mediante questionari standardizzati iniziali, disponibili su un’apposita piattaforma informatica, e test finali di certificazione delle competenze ottenute elaborati secondo criteri e modalità stabiliti con decreto direttoriale del Mise.
Modalità e tempistiche di presentazione della domanda per Software 4.0
Per accedere agli incentivi previsti per i software 4.0 l’impresa deve inoltrare una comunicazione al Mise in cui comunica la volontà di usufruire delle agevolazioni.
La stessa impresa dovrà ottenere una perizia tecnica per gli investimenti nei beni 4.0, rilasciata da un ingegnere o un perito industriale iscritto all’albo professionale di competenza (o un equivalente attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato).
Per finire, nelle fatture e nei documenti di acquisto dovrà far riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058 dell’art.1 della Legge 178 del 30 dicembre 2020, e custodire la documentazione prova del sostenimento e della determinazione dei costi agevolabili.
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Per aiutare le imprese di ogni dimensione a comprendere a fondo le novità introdotte dalla Legge del 15 luglio 2022 n. 91 di conversione del decreto-legge del 17 maggio 2022 n. 50 (c.d. “Decreto Aiuti”) in materia di formazione e software 4.0, Flamme mette a disposizione la sua esperienza, il suo know-how e la professionalità del suo team di esperti.