Grazie al PNRR, inizia una nuova transizione energetica in Italia
Il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta l’occasione di dar vita a una nuova rinascita nazionale, ma anche di attivare una nuova transizione energetica in Italia.
Al centro di un processo di rinascita per contrastare la mancanza di dinamismo che ha contraddistinto per decenni il paese, il Piano rappresenta un’occasione di modernizzazione, crescita e sviluppo, anche energetico.
Flamme Innovation Advisory si offre quindi come guida e partner di fiducia per tutte le imprese interessate a prendere parte ai bandi/avvisi legati al PNRR e a trasformarsi in un punto di riferimento per la transizione energetica nazionale.
Il Piano si articola in due differenti missioni. La prima ha come obiettivo stimolare la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività, la cultura e il turismo, mentre la seconda, analizzata in questo articolo, la rivoluzione verde e la transizione ecologica ed energetica in Italia.
La seconda missione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
La prima missione del PNRR, come abbiamo visto, mira alla digitalizzazione delle imprese, al sostegno dell’innovazione, della competitività, dello sviluppo culturale e di quello turistico, con uno stanziamento complessivo di quasi 50 miliardi di euro.
La seconda missione, invece, è dedicata alla rivoluzione verde e la transizione ecologica ed energetica in Italia ed è dotata di una dotazione di fondi pari a 69,94 miliardi di euro.
Il suo obiettivo è quello di avviare la imprescindibile e doverosa transizione ecologica, al fine di raggiungere, finalmente, la completa neutralità climatica e uno sviluppo sostenibile.
La seconda missione del PNRR è in linea con quanto stabilito dai Sustainable Development Goals (obiettivi di sviluppo sostenibile), dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dall’European Green Deal.
Le 4 componenti della Missione 2
La seconda missione del PNRR, dedicata all’ecologia e alla transizione energetica in Italia affronta temi come l’agricoltura sostenibile, l’economia circolare, la transizione, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, le risorse idriche e l’inquinamento in quattro componenti.
Economia circolare e agricoltura sostenibile
La prima componente della missione dedicata alla transizione energetica in Italia vanta fondi pari a quasi 7 miliardi di euro, da dedicare al miglioramento della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare.
Questa parte del PNRR punta alla modernizzazione e al potenziamento degli impianti di trattamento rifiuti anche per mezzo di progetti altamente innovativi, in linea con il “Pacchetto Economia Circolare”. Inoltre, mira a creare una filiera agroalimentare sostenibile. La sua organizzazione prevede tre aree d’azione.
La prima area punta a migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare.
Questo è possibile grazie a:
- La costruzione di nuovi impianti di gestione rifiuti
- L’ammodernamento degli impianti esistenti
- La realizzazione di progetti “faro” di economia circolare
- Lo sviluppo di una strategia nazionale dedicata all’economia circolare
- L’implementazione di un programma nazionale per la gestione dei rifiuti
- La previsione di un supporto tecnico dedicato alle autorità locali
La seconda area mira a sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile, mediante lo sviluppo logistico di settori dell’agroalimentare, ma non solo. Anche attività come la pesca e l’acquacoltura, la silvicoltura, la floricoltura e il vivaismo sono parte di questo piano di attuazione, che prevede anche la creazione di un parco agri-solare e il sostegno all’innovazione e alla meccanizzazione del settore agricolo e alimentare.
Per finire, la terza area di intervento è dedicata allo sviluppo di progetti integrati, come la creazione di isole verdi e comunità basate sul rispetto ambientale (cosiddette “green communities”), oltre alla creazione di una nuova consapevolezza ecologica.
Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
La seconda componente della missione 2 del PNRR, con una dotazione pari a 25,36 miliardi di euro, mira all’ottenimento degli obiettivi di de-carbonizzazione strategici.
Questo sarà possibile attraverso l’amplificazione della quota di energie rinnovabili, l’incremento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete, l’impulso all’attività di produzione e uso dell’idrogeno e lo sviluppo di una rete di trasporto locale più sostenibile.
Si tratta di un obiettivo raggiungibile mediante un piano di azione che miri alla transizione energetica in Italia e che agisca su cinque aree distinte, in linea con l’European Green Deal (COM/2019/640 final) e l’Energy transition strategy, e rivolto alla neutralità climatica etro il 2050.
Queste cinque aree d’azione sono:
- Ampliamento della quota di energia generata da fonti di energia rinnovabile, mediante lo sviluppo dell’agro-voltaico e bio metano, la promozione di fonti di energia rinnovabili e dell’auto-consumo, oltre che di impianti innovativi (anche off-shore). Inoltre, questo punto prevede anche la semplificazione delle procedure per ottenere l’autorizzazione per impianti rinnovabili onshore e offshore, un nuovo quadro giuridico per sostenere la generazione energetica da fonti rinnovabili e per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile e una proroga dei tempi e dell’ammissibilità degli attuali regimi di sostegno.
- Potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture di rete, mediante il rafforzamento dello smart grid e interventi sulla resilienza climatica delle reti.
- Promozione della produzione, della distribuzione, promozione e dell’uso finale dell’idrogeno, sostenendo la transizione energetica in Italia mediante la riattivazione di aree industriali dismesse, il sostegno alla ricerca sull’utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate e la sua sperimentazione, anche per il trasporto stradale e ferroviario, l’agevolazione amministrativa e la diminuzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno.
- Sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, rafforzando la rete ciclistica e il trasporto rapido di massa, le infrastrutture di ricarica elettrica e la rinnovazione delle flotte di bus e treni verdi operanti sul territorio. Inoltre, questo punto mira a sostenere la transizione energetica in Italia mediante l’implementazione di procedure più dinamiche per la valutazione di progetti riguardanti sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e di trasporto rapido di massa.
- Incremento e sostegno di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione, in particolare su temi come energie rinnovabili e batterie, idrogeno e bus elettrici, che sia anche capace di offrire un vero supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica ed energetica in Italia.
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
La terza componente dalla seconda missione del PNRR in materia di transizione energetica in Italia riguarda la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli immobili sul territorio nazionale, sia pubblici che privati.
Questo punto è in linea con quanto stabilito dal Clean Energy Package europeo e con gli obiettivi statali di riduzione delle emissioni.
Questo punto vanta uno stanziamento totale di 22,24 miliardi di euro e prevede un risparmio pari a 209 Ktep l’anno di energia finale e 718 KtCO2 l’anno a regime.
In questo obiettivo, inoltre, rientra anche la riduzione del rischio sismico, l’aumento dell’occupazione sul territorio nazionale e della resilienza sociale, oltre al miglioramento delle condizioni abitative e del problema della povertà energetica.
Per farlo, agisce mediante una riqualificazione energetica degli edifici pubblici, agendo in particolare su quelli scolastici e giudiziari, ma anche mediante una semplificazione e velocizzazione burocratica per le procedure necessarie a dare il via a interventi per la miglioria dell’efficienza energetica.
Poi, prevede anche un piano di azione per migliorare dal punto di vista energetico e sismico l’edilizia residenziale (sia privata che pubblica), anche mediante misure come l’Ecobonus e il Sismabonus fino al 110%.
Per finire, questo punto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in materia di transizione energetica in Italia prevede il sostegno allo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento.
Tutela del territorio e della risorsa idrica
L’ultima componente, con fondi pari a quasi 16 miliardi di euro, si propone di consolidare la resilienza del territorio alle conseguenze del cambiamento climatico, anche grazie alla creazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione.
Inoltre, stabilisce una serie di misure dirette a prevenire il dissesto idrogeologico, a proteggere la biodiversità e la sicurezza nel rifornimento di risorse idriche. Per riuscirci, mira a prevenire e osteggiare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio, anche mediante interventi per la resilienza, la rivalutazione del territorio e l’efficienza energetica locale e la semplificazione e accelerazione delle procedure burocratiche in materia.
Questa parte del PNRR punta anche a salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio, attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine, e a garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche e lo sviluppo della qualità ambientale delle acque interne e marittime.
Verso una vera transizione energetica in Italia
Il PNRR, riportando al centro dell’attenzione, anche economica, la transizione energetica in Italia si presenta come un’opportunità da non perdere non solo per contrastare la crisi lasciata dall’epidemia di Covid 19, ma anche un’occasione di crescita e sviluppo, in chiave green, mai vista dai tempi del dopoguerra.
Flamme Innovation Advisory è il partner a lato delle aziende e imprese italiane interessate a prendere parte a questa rivoluzione verde, assistendole nel processo e proponendosi come punto di riferimento per la transizione energetica italiana.