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Nuova Sabatini 2023: tutto quello che c’è da sapere sull’accesso al credito per beni strumentali 

Dal 1° gennaio la riforma della Nuova Sabatini per il 2023 è entrata in vigore, come preannunciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nella Circolare direttoriale n. 410823 pubblicata il 6 dicembre 2022.

La misura Beni strumentali (anche conosciuta come “Nuova Sabatini”) è l’agevolazione prevista dal Decreto interministeriale Mise e MEF del 22 aprile 2022 con l’obiettivo di semplificare l’accesso al credito delle imprese e migliorare la competitività del sistema produttivo del Paese.

La misura mira a sostenere gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.

Una delle maggiori novità introdotte da questa riforma per il 2023 è il maggior sostegno agli investimenti green tramite la maggiorazione delle agevolazioni, equiparabili a quelle previste per gli investimenti 4.0.

Investimenti green: definizione e novità 

Per investimenti green si fa riferimento all’acquisto, o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi che puntano a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e/o dei processi produttivi. 

A partire da quest’anno, l’ammontare dell’agevolazione concessa dalla Nuova Sabatini 2023 è determinato in via convenzionale in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento a un tasso d’interesse annuo pari a:

  • 2,75% per gli investimenti in beni strumentali ordinari;
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie 4.0;
  • 3,575% per gli investimenti green, ovvero allo stesso tasso di interesse degli investimenti 4.0.

L’articolo 13 della Nuova Sabatini per il 2023 stabilisce che il legale rappresentante debba dichiarare nel modulo RU il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo rilasciata o convalidata da un organismo indipendente accreditato. 

In alternativa, può dichiarare ​che i beni rientranti negli investimenti green sono corredati da una delle certificazioni ambientali di prodotto riconosciute a livello europeo oppure da un’idonea auto-dichiarazione ambientale rilasciata dai produttori, dagli importatori o dai distributori dei beni.

Se si sceglie di optare per una auto-certificazione, si applica quanto previsto dal punto 13.4 lett. a.

Gli organismi indipendenti accreditati a rilasciare la certificazione ambientale, così come le certificazioni ammissibili, sono elencati nelle sezione 1, 2A e 2B dell’allegato 6/C.

Sempre in tema di investimenti green, la Nuova Sabatini prevede a partire dal 2023 nuove disposizioni per quanto riguarda le agevolazioni per il fotovoltaico e altri tipi di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. 

In particolare, la riforma richiede che il singolo acquisto di un impianto, per risultare ammissibile, rientri in un più ampio programma di investimento organico, funzionale e coerente con l’attività d’impresa, oltre che riconducibile a una delle tipologie di investimento previste nei regolamenti unionali applicabili, salvo eccezioni. 

Le novità, però, non finiscono qui.

Altre novità introdotte dalla Nuova Sabatini per il 2023

La Nuova Sabatini 2023 contiene disposizioni aggiornate per le imprese che raggiungono il plafond di 4 milioni di euro previsto dalla normativa come tetto massimo ai finanziamenti ottenibili da una singola azienda.

Infatti, a partire dal 2023, il plafond viene calcolato sull’importo totale dei finanziamenti già ammessi alle agevolazioni con riferimento all’impresa beneficiaria, per i quali non siano ancora scaduti i termini di durata. 

Una volta concluso l’utilizzo del finanziamento, di fatto, il plafond a disposizione potrà ricaricarsi.

Un’ulteriore novità riguarda i contratti di leasing.

Da quest’anno, le imprese che richiedono il finanziamento, o il loro intermediario finanziario, avranno la possibilità di versare un acconto al fornitore (oggetto di fattura) per bloccare il bene.

In caso di leasing finanziario, inoltre, l’azienda locataria deve esercitare al momento della stipula del contratto l’opzione di acquisto prevista dal contratto stesso, i cui effetti decorrono dal termine della locazione finanziaria, fermo restando l’adempimento di tutte le obbligazioni contrattuali.

Le risorse a disposizione per la Nuova Sabatini 2023

Per confermare il ruolo della Nuova Sabatini 2023 come strumento vitale per tutte le aziende desiderose di investire in beni strumentali e di ampliare la produzione, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto l’atteso rifinanziamento della misura.

In particolare, l’art. 1, comma 414 della Legge di Bilancio integra la dotazione finanziaria con ulteriori 150 milioni di euro, di cui 30 milioni per il 2023 e 40 milioni per ciascuno degli anni successivi (2024-2026), al fine di assicurare la continuità alla misura.

Inoltre, il comma 415 del medesimo articolo proroga di ulteriori 6 mesi il termine di 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. 

Per garantire uno sviluppo distribuito sull’intero territorio nazionale si è poi in attesa dell’operatività della Nuova Sabatini Sud. 

Questa riguarderà gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Infatti, i dati raccolti fino a oggi evidenziano come il 73% delle domande presentate provenga da imprese del Nord Italia. In particolare, le Regioni che si sono aggiudicate la quota maggiore di finanziamenti sono Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. 

Nonostante l’atteso rifinanziamento della misura con 150 milioni per il periodo 2023-2026, questa somma copre meno di un terzo del fabbisogno stimato dai tecnici del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la Nuova Sabatini 2023. 

Proprio per questo, è importante preparare e presentare la propria domanda di finanziamento con l’assistenza di esperti, come quelli messi a disposizione delle imprese italiane da FLAMME INNOVATION ADVISORY.