Il Piano Industria 4.0 per gli investimenti in beni strumentali
All’interno del Piano Industria 4.0, pensato per sostenere e incoraggiare gli investimenti diretti all’innovazione e alla competitività, è anche possibile accedere al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali.
FLAMME Innovation Advisory, iniziativa imprenditoriale innovativa a sostegno delle aziende, mette a disposizione il suo team di esperti per favorire l’accesso ai servizi riservati alle aziende nell’ambito della finanza agevolata, anche in ambito di acquisizione di beni strumentali.
Il credito d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali: i beneficiari
Insieme al credito per ricerca e sviluppo, per interventi di formazione 4.0 e per la cosiddetta “Patent Box”, il Piano Industria 4.0 offre un sostegno, sempre sotto forma di credito d’imposta, anche alle aziende che investono nell’acquisizione di beni strumentali.
Si tratta di un modo per sostenere il processo di transizione digitale nelle imprese, l’investimento privato in ricerca e sviluppo, oltre che in innovazione tecnologica.
Sempre con un punto di vista particolarmente attento all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale.
Possono beneficiare di questo sostegno tutte le imprese residenti nel territorio dello stato italiano. Questo indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato. Inoltre, possono accedere ai benefici del Piano Industria 4.0 per l’acquisto di beni strumentali anche le aziende di proprietà di soggetti non residenti.
In ogni caso, la fruizione del beneficio è sempre subordinata al rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Sono escluse, invece, le imprese in stato di liquidazione volontaria o coatta amministrativa, fallimento, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale. Inoltre, sono anche escluse dalla possibilità di accedervi le imprese che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di tali situazioni.
I benefici per l’acquisto di beni strumentali
A tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, è riconosciuto un credito d’imposta che varia a seconda del tipo di bene.
I beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
Con questa definizione, si fa riferimento a beni automatizzati, ovvero con un funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite sensori e azionamenti, ma anche a sistemi interattivi, ovvero quelli che rendono possibile l’interazione uomo-macchina e che contribuiscono al miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza sul lavoro. Per finire, nella categoria dei beni strumentali materiali per il Piano Industria 4.0 rientrano anche i sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità.
Per i beni strumentali materiali (illustrati nell’allegato A alla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento) il credito d’imposta è riconosciuto in questo modo:
2021
50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
30% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
2022
40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro
10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
In ambito soggettivo, l’accesso a queste agevolazioni è permesso ai soggetti titolari di reddito d’impresa, ed esistono anche ulteriori requisiti.
Questi sono:
- I beni strumentali materiali devono essere controllabili mediante CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- Devono anche essere interconnessi ai sistemi informatici della fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- Inoltre, devono essere integrati in modo automatizzato con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine facenti parte del ciclo produttivo;
- Devono possedere un’interfaccia uomo-macchina semplice e intuitiva;
- Per finire, devono rispondere ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene sul lavoro.
Non solo: per poter beneficiare dell’agevolazione, i beni strumentali materiali illustrati nell’allegato A alla Legge di Bilancio 2017 devono essere dotati di almeno due di queste caratteristiche:
- Sistemi di tele-manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei paramenti di processo, mediante appropriati sensori e la capacità di adattarsi alle derive di processo;
- Caratteristiche di integrazione tra la macchina fisica e/o l’impianto con la modellizzazione e/o simulazione del comportamento nell’esecuzione del processo.
I beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0
(illustrati nell’allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205)
Con beni immateriali si fa riferimento a software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni stand-alone. Inoltre, si considerano agevolabili anche le spese per servizi di cloud computing, per la quota imputabile alla competenza.
20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Altri beni strumentali materiali agevolabili (ex Super Ammortamento) diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Altri beni strumentali immateriali diversi da quelli ricompresi nel citato allegato B:
2021: 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
2022: 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1milione di euro.
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% se i beni riguardano investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile, ai sensi dell’articolo 18 della legge del 22 maggio 2017 n. 81.
Beni esclusi
Non tutti i beni strumentali possono beneficiare del credito d’imposta.
Sono esclusi i fabbricati e le costruzioni, i beni con un coefficiente di ammortamento inferiore a 6,5% (ex DM 31/12/1988), i veicoli a deducibilità limitata, le condutture, il materiale rotabile, ferroviario o tramviario e i beni acquisti mediante contratto di locazione operativa o noleggio.
Cumulabilità e compensazione del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali
In tutti i casi analizzati sopra, gli interventi non si configurano come aiuti di Stato. Per questo, risultano cumulabili con altri contributi pubblici e agevolazioni, salvo norme disciplinanti contrarie.
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.
Non solo: Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni, ovvero a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni.
Per gli investimenti in beni strumentali effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta spettante ai soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale.
La documentazione necessaria per richiedere i benefici per l’acquisto di beni strumentali e il ruolo di Flamme
Per avvalersi dei benefici sopracitati, è necessario:
- Conservare la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili;
- Le imprese sono anche tenute a produrre una perizia tecnica o un attestato di conformità, da cui risultino le caratteristiche tecniche dei beni strumentali richieste. Inoltre, in questo documento deve anche essere dichiarata la interconnettività. Se il costo unitario di acquisizione non supera i 300.000 euro, è sufficiente una dichiarazione resa dal rappresentante legale.
FLAMME Innovation Advisory mette a disposizione i suoi servizi per agevolare l’accesso al credito d’imposta per beni strumentali mediante l’analisi della documentazione economica, tecnica e finanziaria per individuare e rendicontare i costi per le attività di ricerca e sviluppo, per la redazione dell’analisi tecnica e della perizia tecnica.
La metodologia Flamme
La metodologia utilizzata dagli esperti di Flamme per facilitare l’accesso al credito d’imposta per beni strumentali previsto dal Piano Industria 4.0 è suddivisa in tre fasi:
- Analisi degli investimenti realizzati e da realizzare, che si conclude con la consegna di un executive summary;
- Analisi della documentazione richiesta;
- Predisposizione del dossier documentale, necessario per poter disporre dell’agevolazione.
Per concludere.
Il Piano Transizione Industria 4.0 prevede l’ottenimento di crediti di imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali, anche per l’acquisto di beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive localizzate nel Mezzogiorno.
Con quote spalmabili su 3-5 anni in compensazione, si tratta di uno strumento importante per garantire l’attuazione del Piano Industria 4.0 e per stimolare il rinnovamento tecnologico del Paese e una nuova politica industriale.
Flamme Innovation Advisory fornisce assistenza e consulenza strategica per l’ottenimento del credito d’imposta per piccole, medie e grandi imprese.