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Il Decreto sulle Semplificazioni Fiscali 2022: la guida

Dal 22 giugno è in vigore il Decreto Semplificazioni Fiscali pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.143 del 21 giugno 2022 (D.L. n. 73/2022).

Questo introduce molte novità e opportunità, anche per le imprese e i professionisti.

In particolare, nell’articolo 26 “Disposizioni in materia di ricerca e sviluppo di farmaci e certificazione del credito ricerca, sviluppo e innovazione“.

Le principali novità previste dal Decreto sulle Semplificazioni Fiscali

Tra le novità introdotte dal Decreto sulle Semplificazioni Fiscali c’è la soppressione del requisito previsto dal Decreto Sostegni bis (D.L. 73/2021) relativo alla sua applicazione solo a farmaci cosiddetti “nuovi”.

Il Decreto n.73 del 2021 aveva introdotto un beneficio specifico per le attività di ricerca e sviluppo correlate ai farmaci, vaccini compresi, con una dotazione di 787,3 milioni di euro per Credito d’Imposta pari al 20% dei costi sostenuti, fino a 20 milioni euro/annui.

Questo incentivo, però, si limitava ai farmaci definiti “nuovi”, una caratteristica oggi non più necessaria, anche se resta da chiarire se tale previsione abbia portata interpretativa, ovvero se operi esclusivamente a decorrere dal 22 giugno.

Inoltre, diversamente da quanto contenuto nel Credito d’Imposta R&S Innovazione e Design 2020-2031, il Credito previsto dal Decreto Sostegni bis concerne anche le imprese residenti o le stabili organizzazioni sul territorio dello Stato italiano di soggetti non residenti che realizzano attività di ricerca e sviluppo nel nostro Paese.

Una regola valida anche per i contratti stipulati con imprese committenti estere, residenti o localizzate nello spazio Schengen, ovvero in quei Paesi elencati nel Decreto del Ministro delle finanze datato 4 settembre 1996 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 220 del 19 settembre dello stesso anno.

Tra le spese agevolabili, troviamo tutti i costi indicati nell’articolo 25 del regolamento (UE) n-651/2014, sostenuti per:

  • ricerca fondamentale;
  • ricerca industriale;
  • sviluppo sperimentale;
  • studi di fattibilità.

Tra questi, sono comprese le spese riconducibili al personale, i costi relativi a strumentazione e attrezzature (o quelli di ammortamento delle stesse, corrispondenti alla durata del progetto) e quelli per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza.

Inoltre, sono compresi anche i costi per i servizi di consulenza (o equivalenti) e le spese generali supplementari.

Decreto sulle Semplificazioni Fiscali: la certificazione delle attività per l’accesso al Credito d’Imposta come strumento di certezza operativa

La principale novità, oltre al venir meno del termine “nuovo” relativo ai farmaci oggetto dell’attività di R&S, consiste nella possibilità per le imprese di fare richiesta di una certificazione.

Questa avrà carattere vincolante per l’amministrazione e servirà ad attestare la qualificazione degli investimenti realizzati o da realizzare ai fini della loro classificazione nell’ambito delle attività ammissibili al beneficio.

Non solo, la misura riguarda sia le attività di R&S, sia le attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica.

Questo strumento, introdotto dal Decreto sulle Semplificazioni Fiscali, funge come dispositivo di tutela per le imprese, con l’obiettivo di scongiurare eventuali problemi durante gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Infatti, serve a ridurre il rischio di incorrere in sanzioni per credito inesistente e per credito non spettante.

Queste due eventualità implicano non solo una sanzione di carattere amministrativo (dal 100% al 200% del credito usufruito per credito inesistente o, nel caso di quello non spettante, pari al 30%), ma anche conseguenze penali per cifre superiori ai 50.000 euro.

Si tratta di un problema non indifferente vista l’ingente mole di accertamenti realizzati negli ultimi anni e che, senza dubbio, hanno minato l’efficacia dell’incentivo.

La misura costituisce, in sintesi, uno strumento per garantire la certezza operativa del Credito d’Imposta ricerca e sviluppo.

Il campo d’azione della certificazione e le entità che potranno rilasciarla

Il carattere vincolante della certificazione ha, come prevedibile, delle eccezioni che coincidono con i casi in cui questa venga rilasciata per un’attività diversa da quella concretamente realizzata o violazioni relative all’utilizzo del Credito d’Imposta, anche durante la fase di accertamento, se formalmente comunicato.

Inoltre, il Decreto specifica che il campo di azione della certificazione è quello relativo agli investimenti ammissibili al credito di imposta di cui all’articolo 1, commi 200, 201 e 202, della legge 27 dicembre 2019, n. 160.

Ulteriori disposizioni previste dal Decreto sulle Semplificazioni Fiscali

Quelle elencate qui sopra non sono le sole novità previste dal Decreto sulle Semplificazioni Fiscali.

Infatti, questo impone un nuovo calendario fiscale, sia per le imprese sia per i professionisti, così come una serie di Semplificazioni Fiscali per le società in perdita sistematica; per l’estensione del principio di derivazione rafforzata alle micro-imprese di cui all’art. 2435-ter c.c. che redigono il bilancio in forma ordinaria.; per la semplificazione dei controlli sulle dichiarazioni precompilate a partire dal periodo di imposta 2022 e per la Robin Tax “petrolieri”, tra le altre cose.

 

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