Il Piano Industria 4.0 è pensato per favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività, offrendo alle aziende un sostegno per le attività volte alla digitalizzazione, formazione e ricerca e sviluppo, con un focus particolare sulla sostenibilità e sull’economia circolare.
FLAMME Innovation Advisory mette a disposizione il suo team di esperti per offrire consulenza strategica e per facilitare l’accesso ai diversi crediti d’imposta.
Il piano Transizione 4.0: tutte le caratteristiche
Con l’obiettivo di rilanciare il sistema produttivo italiano, mettendone in risalto la creatività e la qualità mediante l’integrazione con i più avanzati progressi scientifici, il Piano Transizione Industria 4.0 non si rivolge solo a micro e piccole imprese, ma anche a realtà medie e grandi.
Lo fa tramite il pacchetto Industria 4.0, che permette di ottenere crediti d’imposta in 3 diverse aree di intervento.
1. Beni strumentali per l’Industria 4.0
Si tratta di un sostegno alle imprese che scelgono di investire in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, con l’obiettivo di sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Questo anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
L’accesso al credito di imposta per l’acquisizione di beni strumentali è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, salvo quelle che si trovano in stato di liquidazione volontaria o coatta amministrativa, fallimento o concordato preventivo senza continuità aziendale.
Inoltre, è importante che rispettino la normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
In particolare, il credito di imposta è riconosciuto con una percentuale compresa tra il 20% e il 50% del costo, a seconda del tipo di investimento[1], e si considerano agevolabili anche spese per servizi di cloud computing.
È importante segnalare che il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nel pacchetto Industria 4.0 è utilizzabile soltanto in compensazione, tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni ovvero a decorrere dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni. Per gli investimenti in beni strumentali effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta spettante ai sensi del comma 1054 ai soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale.
Per poter aver diritto e per poter usufruire del credito d’imposta è necessario:
- Conservare la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili; a tal fine, le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058;
- Produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. In caso di beni con un costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, tale obbligo può essere adempiuto con una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.
Appoggiandosi a FLAMME Innovation Advisory per l’ottenimento del credito d’imposta derivante dall’acquisto di beni strumentali nell’ambito del piano Industria 4.0 si potrà ricevere assistenza e consulenza nell’analisi degli investimenti realizzati e da realizzare, con la consegna di un executive summary dedicato.
Inoltre, si riceverà uno studio della documentazione in riferimento a tali investimenti, per ottimizzare il beneficio derivante dal credito d’imposta, la scheda tecnica dell’investimento, punto di partenza per la predisposizione dell’attestazione e/o della perizia, e, qualora necessario, la perizia asseverata.
2. Ricerca e sviluppo
Il credito di imposta per Ricerca & Sviluppo è un incentivo alla spesa privata pensato per offrire un sostegno alla competitività delle imprese tramite la transizione digitale, anche nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
Calcolato sul valore assoluto della spesa, questo credito d’imposta ha un periodo di compensazione di 3 anni ed è riconosciuto in misura pari a:
- 20%, nel limite massimo di 4 milioni di euro per periodo d’imposta, per ricerca e sviluppo;
- 10%, nel limite massimo di 2 milioni di euro per periodo d’imposta, per attività di innovazione tecnologica
- 10%, nel limite massimo di 2 milioni di euro per periodo d’imposta, per attività di design e ideazione estetica.
Inoltre, è prevista una maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta per Industria 4.0 dal 10% al 15% per attività di innovazione tecnologica che mirano a dar vita a processi o prodotti con finalità di innovazione digitale 4.0 o ecologiche, nel limite di 2 milioni di euro.
Anche in questo caso, l’ammissione al credito di imposta per Industria 4.0 è limitata alle imprese residenti nel territorio dello Stato, ad eccezione di quelle in liquidazione volontaria o coatta amministrativa, fallimento o concordato preventivo senza continuità aziendale. Inoltre, nel rispetto della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Ogni impresa interessata dovrà presentare la documentazione richiesta, ovvero:
- una relazione tecnica asseverata che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta in relazione ai progetti o ai sottoprogetti in corso di realizzazione.Tale relazione deve essere predisposta a cura del responsabile aziendale delle attività ammissibili o del responsabile del singolo progetto o sottoprogetto e deve essere controfirmata dal rappresentante legale dell’impresa ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.
- I fogli presenze nominativi con indicazione delle ore giornaliere dedicate alle attività di R&S firmati dal rappresentante legale, dal responsabile dell’attività di R&S e dal dipendente, controfirmati dal revisore legale;
- La dichiarazione del legale rappresentate, in cui sono indicate la misura e il periodo di impiego per attività di R&S di strumenti e attrezzature di laboratorio inserite nel progetto;
- I contratti per le ricerche extra muros, così come fatture e relazioni dettagliate;
- L’apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti relativi;
Appoggiandosi a FLAMME Innovation Advisory per ottenere credito d’imposta per Ricerca & Sviluppo nell’Industria 4.0 si avrà accesso a un servizio di consulenza e assistenza dedicato.
In particolare, l’assistenza e la consulenza verteranno sulla valutazione delle opportunità agevolative, sull’analisi della documentazione economica, tecnica e finanziaria e sulla produzione del dossier tecnico descrittivo dei progetti di R&S. Inoltre, FLAMME mette a disposizione l’assistenza di un proprio esperto, da remoto e/o in loco.
3. Formazione 4.0
Il credito di imposta per la formazione dell’industria 4.0 è pensato per promuovere gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle tecnologie rilevanti per la trasformazione digitale.
Lo scopo è stimolare gli investimenti in materia di tecnologie abilitanti, come previsto dal “Piano Nazionale Impresa 4.0”.
Sono ammissibili i seguenti costi:
- a) le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
- b) i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione. Sono escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità;
- c) i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
- d) le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.
Tale credito è riconosciuto in percentuale sulle spese ammissibili in questo modo:
- Piccole imprese: 50% delle spese ammissibili sostenute nel periodo d’imposta agevolabile nel limite annuo massimo di 300.000;
- Medie imprese: 40%, nel limite massimo annuo di 250.000 euro;
- Grandi imprese: 30%, nel limite massimo annuo di 250.000 euro.
Inoltre, la misura del credito d’imposta per l’industria 4.0 aumenta (rispettando i limiti massimi annuali) fino ad arrivare al 60%, in caso di destinatari della formazione rientranti nelle categorie di lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati[2].
Quali tecnologie sono rilevanti per ottenere il credito d’imposta per la formazione dell’industria 4.0?
Le spese agevolabili sono solo quelle relative alla formazione del personale dipendente, commissionate a soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia autonoma in cui l’impresa ha sede legale o sede operativa. Sono anche valide quelle commissionate a università, pubbliche o private, così come a strutture ad esse collegate, a soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali.
Non solo: la formazione deve essere su tecnologie rilevanti.
Queste sono:
- Big data e analisi dei dati;
- Cloud e Fog computing;
- Cyber Security;
- Simulazione e sistemi cyber fisici;
- Sistemi di visualizzazione (RV/VA);
- Robotica avanzata e collaborativa;
- Interfaccia uomo-macchina;
- Prototipazione rapida;
- Manifattura additiva;
- Internet delle cose e delle macchine;
- Integrazione digitale dei processi aziendali.
Per concludere.
Il Piano Transizione Industria 4.0 permette di ottenere crediti di imposta da usare per favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività.
Con l’obiettivo di favorire la ricerca, l’interconnessione aziendale e la formazione in ambiti altamente tecnologici, come lo sviluppo delle tecnologie di big data, l‘intelligenza artificiale e la robotica industriale, rappresenta la nuova politica industriale del Paese.
FLAMME Innovation Advisory fornisce assistenza e consulenza strategica nell’individuazione degli strumenti più idonei all’azienda per massimizzare i benefici derivanti dalle agevolazioni fiscali o dagli incentivi statali ed europei.