Credito d’imposta 2023: confermati i bonus per le Regioni del sud
Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 non aveva esplicitamente contemplato la possibilità di accedere al credito d’imposta per l’anno 2023 al Mezzogiorno.
Proprio per questo, i commi 265 – 270 dell’articolo 1, legge 197/2022, riconfermano anche per il 2023 agevolazioni fiscali specifiche per le Regioni del sud Italia con l’obiettivo di sostenere la crescita economica di queste aree.
Ma questa non è l’unica novità prevista: nel 2023 sarà anche possibile accedere al credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES) in specifiche Regioni, al bonus ricerca e sviluppo con aliquota maggiorata, e al credito d’imposta del 70% per l’installazione e la messa in funzione di impianti di compostaggio.
Vediamo insieme cosa prevede la legge 197/2022.
Le estensioni per il credito d’imposta 2023 previste dalla legge 197/2022
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno
I commi 265 e 266 dell’articolo 1, legge 197/2022 sono dedicati ai bonus investimenti nel Mezzogiorno, accessibili mediante apposita comunicazione presso l’Agenzia delle entrate.
Questi estendono fino al 31 dicembre 2023 il credito d’imposta per gli investimenti destinati a strutture produttive nelle Regioni situate nel sud del nostro Paese.
Il bonus è previsto per le imprese che acquisiscono, anche tramite contratti di locazione finanziaria, beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive già esistenti o impiantate nel territorio delle Regioni con un PIL pro-capite inferiore al 75% della media dell’Unione europea.
Tali territori sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Inoltre, l’accesso al credito d’imposta 2023 è possibile anche per le Regioni “in transizione”, ovvero quelle in cui il PIL pro-capite è ricompreso tra il 75% e il 90% della media UE: in questa casistica rientra l’Abruzzo.
Non è possibile usufruire del credito d’imposta 2023 per gli investimenti di semplice sostituzione.
Il credito d’imposta spetta in queste misure:
- 45% alle piccole imprese, 30% in caso di aziende localizzate in Abruzzo;
- 35% alle medie imprese, 20% in Abruzzo;
- 25% alle grandi imprese, 10% in Abruzzo.
Sono esclusi dal provvedimento i settori indicati dalla comunicazione 2014/C 249/01 della Commissione europea, mentre per altri si applicano i limiti e le condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali, ittico.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nelle ZES
Il comma 267 prevede, invece, la proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 del credito di imposta per investimenti nelle ZES (Zone Economiche Speciali).
In questo caso, la misura vale per gli investimenti iniziati e realizzati a decorrere dalla data di entrata in vigore del DPCM istitutivo della zona economica speciale ed entro il 31 dicembre 2022.
Come previsto dall’articolo 5, comma 2 del D.L. 91/2017, in relazione agli investimenti realizzati nelle ZES, è possibile una maggiorazione del credito d’imposta fino al 45% per progetti di investimento iniziale con un valore pari o inferiore a 100 milioni di euro in macchinari, impianti, attrezzature ed immobili nel Mezzogiorno.
Inoltre, viene esteso all’acquisto di terreni e all’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nelle ZLS
Anche se non esiste nessun riferimento esplicito al credito d’imposta 2023 per le Zone Logistiche Semplificate, nella pratica si intende prorogato per l’anno in corso.
Tali benefici fiscali, così come le altre agevolazioni e semplificazioni, devono considerarsi in favore delle imprese, già esistenti e di nuova istituzione, che operano in una ZLS. Le agevolazioni arrivano fino al 30% (per progetti di investimento iniziale sino a 100 milioni) degli investimenti per macchinari, impianti, attrezzature e immobili.
Al momento, nessuna ZLS risulta però pienamente operativa.
Credito d’imposta 2023 R&S nel Mezzogiorno
Secondo quanto previsto dai commi 268 e 269, viene nuovamente estesa la possibilità di accedere al credito d’imposta 2023 in forma maggiorata per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
In particolare, il credito d’imposta 2023 per attività di R&S nel Mezzogiorno sarà concesso in una misura pari al:
- 25% per le grandi imprese;
- 35%, per le medie imprese;
- 45%, per le piccole imprese.
Il credito, che deve essere usato solo in compensazione e in tre quote, deve essere richiesto presentando, tra le altre cose, prova dell’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la loro corrispondenza alla documentazione predisposta dall’impresa tramite apposita certificazione.
Bonus impianti di compostaggio
Le novità introdotte dall’articolo 1, legge 197/2022, prevedono anche l’estensione al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta pari al 70% per le spese documentate relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia.
L’agevolazione va richiesta dal gestore del centro agroalimentare, a condizione che l’impianto possa smaltire almeno il 70% dei rifiuti organici prodotti, secondo la definizione data dall’articolo 183, comma 1, lettera d), Dlgs 152/2006. Inoltre, vanno seguite anche le indicazioni di applicazione e fruizione del bonus definite dal provvedimento 14 marzo 2022, così come i limiti e condizioni dettati dalle norme europee sugli aiuti di Stato “de minimis”.
Per finire, la legge 197/2022 non prevede nessuna estensione per quanto riguarda le misure a favore di investimenti in beni strumentali nei cosiddetti “Comuni Sisma”. Dal 1° gennaio 2023 non è quindi più possibile presentare richiesta di fruizione.
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